La miopia è un difetto visivo caratterizzato da un’alterazione della proporzione tra il potere dei mezzi diottrici dell’occhio (cornea e cristallino) e la sua lunghezza; in particolare uno dei due elementi è aumentato rispetto all’altro.
I raggi luminosi che arrivano all’occhio non vengono focalizzati sulla retina ma al davanti di essa; ciò e per lo più dovuto al fatto che il miope ha l’occhio più lungo del normale; il miope avvicinando agli occhi l’oggetto riesce a mettere a fuoco sulla retina e ad avere la visione distinta. A caratterizzare la miopia può essere la curvatura corneale, la profondità della camera anteriore, l’aumento dell’indice di rifrazione di uno dei mezzi rifrangenti o un’eccessiva lunghezza del bulbo oculare rispetto al potere. Un soggetto miope, non corretto, vede sfocati gli oggetti a lunga distanza mentre quelli posti a distanza ravvicinata possono avere una discriminazione sufficiente.
La causa o l’origine della miopia ha prodotto quantità enormi di ipotesi, spesso contrastanti. In ogni caso si può ritenere che i due fattori principali responsabili della miopia sono sicuramente fattori ereditari e i fattori ambientali.
Da non trascurare poi le differenze razziali ed etniche. La miopia è più frequente nelle popolazioni asiatiche e in quelle ebraiche, mentre è rara nelle popolazioni di etnia nera.
Fattori ereditari
Molti studi indicano una componente genetica come causa di insorgenza della miopia, ma non è ben chiaro che tipo di ereditarietà entri in gioco; è molto probabile che quella lieve abbia una ereditarietà diversa da quella elevata.
Fattori ambientali
Alcuni studi indicano che la progressione, e non tanto la comparsa, della miopia sarebbe secondaria all’eccesso di attività dei muscoli intraoculari nell’applicazione nell’applicazione da vicino (lettura, scrittura, smartphone, computer, cucito, ecc.) senza la dovuta correzione.
Altre ricerche ritengono che la nutrizione abbia un’influenza sull’insorgenza della miopia, in particolare la mancanza di vitamina D, calcio e fosforo; tra l’altro, infatti, si consiglia di far giocare i bambini all’aria aperta in quanto la vitamina D si sviluppa con l’esposizione al sole. L’uso di alcuni farmaci può provocare l’insorgenza della miopia stimolando l’accomodazione e restringendo la pupilla. La classificazione viene strutturata in base ai diversi parametri clinici e fisiopatologici presi in considerazione:
Un occhio miope vede male per lontano e, se non corretto adeguatamente, tende a chiudere le palpebre al fine di aumentare la messa a fuoco. Tale condizione genera disturbi quali cefalee.
La correzione della miopia si effettua mediante l’uso di lenti oftalmiche o lenti a contatto di potere negativo che allungano la focale per arretrarla sulla fovea centrale, garantendo la messa a fuoco sulla retina.
A tal fine è fondamentale una visita oculistica accurata finalizzata tanto ad escludere processi patologici che possano determinare la comparsa di miopia, quanto ad individuare tutte quelle situazioni di pseudomiopia secondarie ad eccessivo sforzo accomodativo, come nel caso dei soggetti che usano frequentemente il videoterminale.
Occhio Normale
Occhio Miope
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